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“Vi ho riuniti tutti e tre qua, perché ho capito chi è il colpevole. Sicuramente il colpevole è uno di voi, solo voi avete le chiavi, e la porta sfondata era solo un depistaggio, infatti i vetri sono stati rotti da dentro essendo i cocci tutti verso l’esterno, nel caso fossero stati rotti da fuori i vetri si troverebbero all’interno della libreria.
Il colpevole sapeva che c’era una trattativa per vendere il libro e che era saltata: infatti, nonostante Mirta non abbia fatto le pulizie, il biglietto con il numero del compratore è sparito dal cestino, è chiaro che il ladro lo ha preso per rivendere il libro in un secondo momento.
Ora la parte più divertente, il ladro ha smarrito il proprio orologio all’interno della libreria, che ci fa capire che il ladro non è sicuramente un professionista, e se la cosa non fosse abbastanza strana, l’orologio non segna l’ora esatta, ma è fissato su un altro fuso orario.
Teodoro, ha detto di essere stato a Londra, vero? E indovini su quale fuso orario era fissato l’orologio? Già che ci siamo perché non ci fa vedere i suoi polsi? Sono pronto a scommettere che ha il segno dell’abbronzatura che testimonia l’assenza dell’orologio. Le piace viaggiare, no? Ma i viaggi costano e non mi sembra uno stakanovista. Ah, non si affanni a scappare, la polizia sta arrivando, faranno i rilevamenti e sono certo che troveranno le sue impronte sia sulla teca che sull’orologio. È proprio un sprovveduto”.
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